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BULLISMO E CYBER BULLISMO
cosa sono, cosa non sono, prevenzione e suggerimenti.

COS'E' IL BULLISMO


Il termine bullismo deriva dalla parola inglese "bullying", mentre nelle lingue scandinave il termine utilizzato è "mobbing", anch'esso entrato ormai a far parte del nostro linguaggio comune per definire le prevaricazioni tra adulti in ambito lavorativo. E' una forma di oppressione, psicologica o fisica, ripetuta nel tempo, peerpetuata da una persona - o da un gruppo di persone - più potente nei confronti di un'altra persona percepita come più debole.
"Un comportamento bullo" è un tipo di azione che mira deliberatamente a far del male o a danneggiare; spesso è persistente, talvolta dura per settimane, mesi, persino anni ed è difficile difendersi per coloro che ne sono vittime.
Alla base della maggior parte dei comportamenti sopraffattori c'è un abuso di potere e un desiderio di intimidire e dominare.


"La vignetta riportata è un gradito omaggio dell'umorista Eugenio Saint.Pierre alla prof.ssa Perchinunno quale condivisione sul contrasto alle forme di violenza giovanile."

COSA NON E' IL BULLISMO

Una prima categoria di comportamenti non classificabili come bullismo è quella degli atti particolarmente gravi, che più si avvicinano ad un vero reato.
Attaccare un coetaneo con coltellini o altri oggetti pericolosi, fare minacce pesanti, procurare ferite fisiche gravi, commettere furti di oggetti molto costosi, compiere molestie o abusi sessuali sono condotte che rientrano nella categoria dei comportamenti antisociali e devianti e non sono in alcun modo definibili come "bullismo".
Allo stesso modo, i comportamenti cosiddetti "quasi aggressivi", che spesso si verificano fra coetanei, non costituiscono forme di bullismo: i giochi turbolenti e le "lotte", particolarmente tra i maschi, o la presa in giro "per gioco" implicano una simmetria della relazione, cioè una parità di potere e di forza tra i due soggetti implicati e una alternanza dei ruoli prevaricatore-prevaricato.

COS'E' IL CYBER BULLISMO

Cyber bullismo, ovvero come rovinare una persona su Internet. E' un fenomeno di mobbing molto grave che consiste nell'invio ripetuto di messaggi offensivi tramite sms, in chat o su facebook per molestare una persona per un lungo periodo. Viene così danneggiata la reputazione delle vittime in breve tempo in una comunità molto ampia. Spesso i genitori e gli insegnanti che solitamente non hanno accesso alla comunicazione in rete degli adolescenti, ne rimangono a lungo all'oscuro.


"La vignetta riportata è un gradito omaggio dell'umorista Eugenio Saint.Pierre alla prof.ssa Perchinunno quale condivisione sul contrasto alle forme di violenza giovanile."

I "cyberbulli", (spesso un "branco"), sono persone che la vittima ha conosciuto a scuola, nel quartiere o in un'associazione, ma possono essere anche persone conosciute solo via internet attraverso social networks e che si nascondono dietro profili falsi (fake) o, come nel caso del famigerato Ask, sono anonimi. Offendono, minacciano o ricattano le loro vittime direttamente o facendo pressione psicologica su di loro attraverso minacce e offese che possono consistere in: diffusione di immagini imbarazzanti e/o compromettenti, diffusione di false dichiarazioni sulla vita personale, esclusione da gruppi online, appropriazione ed utilizzo di password e account di posta elettronica o social network. Chi ne è vittima può subire conseguenze molto gravi, come la perdita di fiducia in se stesso, stati di ansia e di depressione, fino al suicidio come riportato dalla cronaca giornalistica. Per il cyberbullo virtuale è più facile mantenere l'anonimato o almeno una certa distanza, può attaccare senza rivelare il proprio nome, può ferire senza dover temere una reazione.
La vittima non si sente più al sicuro da nessuna parte, poiché le offese la raggiungono via Internet persino dentro le proprie mura. E' inoltre difficile cancellare le offese, che quindi, una volta pubblicate in rete, possono essere rilette e riguardate ripetutamente. Per la vittima è dura dimenticare e superare le violenze subite. Il cybermobbing contribuisce in questo modo a rafforzare la sofferenza della vittima.
Le vittime, gli autori e gli spettatori di atti di cyberbullismo sono spesso omertosi, pertanto per genitori e insegnanti è difficile focalizzare il problema.

NOTE DI PREVENZIONE DEL CYBERBULLISMO

  • Trattare i dati privati propri e altrui in modo critico e con la massima sensibilità
  • essere consapevoli che se si forniscono indicazioni personali o si pubblicano immagini su blog, reti sociali o forum si è potenziali bersagli
  • mantenere un comportamento rispettoso (netiquette), evitando di postare dati e informazioni sensibili sul proprio profilo (p. es. foto imbarazzanti o troppo discinte)
  • curare solo amicizie personali e proteggere la sfera privata mediante criteri d'impostazione sicuri
  • i genitori possono sostenere i giovani dando loro i consigli qui illustrati e discutendo con loro su quali conseguenze può avere il loro comportamento in rete e cosa significa il cybermobbing per le vittime. va inoltre segnalato che i bulli sono perseguibili penalmente.

A casa:

  • Instaurare con i propri figli una comunicazione improntata alla fiducia, interessandovi a come utilizzano i media e discutendone con loro.
  • Fatevi spiegare in che cosa consiste il fascino dei media per loro o quali sono le loro paure.
  • Ogni tanto controllare i contenuti postali su Internet dai vostri figli. Concordare fin dall'inizio con i figli in che modo accompagnarlo nel suo utilizzo dei media digitali. Man mano che crescerà vostro figlio vorrà decidere sempre più spesso cosa mostrarvi e cosa no. Accettate questo fatto e, un poco alla volta, date più libertà a vostro figlio. Ma allo stesso tempo segnalategli chiaramente che siete a sua disposizione se ha bisogno di voi.

A scuola:

  • Assumere un atteggiamento chiaro che incoraggia gli alunni a segnalare un problema.
  • Prevedere procedure standardizzate per affrontare casi concreti, in modo che gli insegnanti siano istruiti per l'intervento.

IDEE PRECONCETTE PIU' DIFFUSE

  • In fondo, è solo una "ragazzata".
  • Fa parte della crescita, è una fase "normale" che serve a "rafforzarsi".
  • Chi subisce le prepotenze dovrebbe imparare a difendersi.
  • Le caratteristiche esteriori della vittima rivestono un ruolo fondamentale.
  • E' un fenomeno proprio delle zone più povere e degradate, è più diffuso nelle grandi città, nelle scuole e nelle classi più numerose.
  • Deriva dalla competizione per ottenere buoni voti a scuola.
  • E' manifestato da chi ha una bassa autostima e al di là delle apparenze è ansioso e insicuro.

COME REAGIRE AL CYBERBULLISMO?

Misure immediate

  • Non rispondere assolutamente al bullo online, ma chiedere aiuto ai propri genitori o a un altro adulto di fiducia.
  • Gli adulti devono ascoltare attentamente e mantenere la calma: il profilo del cyber bullo va bloccato e segnalato al network sociale o al forum.
  • Salvare sul computer il materiale che può fungere da prova (per esempio screenshot, conversazioni in chat e immagini) e subito dopo, se possibile, cancellare o far cancellare dal gestore della piattaforma tutti i contenuti in rete.
  • Se sono coinvolti compagni di scuola, i genitori dovrebbero rivolgersi agli insegnanti e, laddove presente, allo psicologo scolastico per valutare se sporgere denuncia presso la polizia.

Misure a medio e lungo termine

  • Non rimproverate o colpevolizzate vostro figlio, ma segnalategli che lo aiuterete e lo proteggerete.
  • Create un'atmosfera che trasmetta sicurezza a vostro figlio.
  • Cercate di ottenere una visone d'insieme: che cosa è successo? Chi è coinvolto? Quale ruolo è stato assunto da vostro figlio?
  • Essere pazienti, le vittime hanno bisogno di tempo per raccontare quello che è successo.

Fonte: M. Letizia Capparucci - pedagogista clinico - Praxis Macerata - per AGe Corridonia (25 febbraio 2018)